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Pubblicato da Giancarlo in Sicurezza · Martedì 02 Lug 2019
Su delega della Procura Distrettuale di Catania, la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del  Tribunale del capoluogo nei confronti di tre persone indagate per  estorsione e truffa aggravata in concorso. In particolare, due  uomini sono stati destinatari della misura in carcere ed una  donna posta agli arresti domiciliari.
Le indagini della Polizia  Postale di Catania traggono origine dalla denuncia di un uomo, adescato  su Facebook, oltre un anno fa, da un profilo fake di  una avvenente donna, tale “Angela”, che lo attirava in una relazione  sentimentale a distanza. La finta innamorata, che asseriva di essere  residente in Germania ma di volersi trasferire in Sicilia, raccontava  una storia di sofferenze e drammi familiari. Nel tempo il  legame diventava sempre più forte e la vittima versava in varie  volte circa 300mila euro alla sua “fidanzata” per aiutarla  nelle tante necessità che questa evidenziava di continuo. Tutte le loro  conversazioni avvenivano attraverso il servizio di messaggistica  istantanea di Facebook Messenger o attraverso WhatsApp.
Lo  scorso marzo, un sedicente avvocato telefonava alla vittima e lo  avvertiva di essere indagato in alcuni procedimenti  penali esistenti presso le Procure di Roma e Catania, conseguenti  alla fuga della “Angela” dalla Germania. Per tali fatti, se non avesse  voluto essere condannato ed arrestato, il  denunciante avrebbe dovutopagare multe per migliaia di euro. Al fine di  rendere credibile la minaccia il finto avvocato inviava dei documenti  falsificati del Tribunale di Roma. La persona offesa, gravemente  intimorita ed in stato di perenne ansia, iniziò così a pagare oltre un  centinaio di migliaia di euro in varie fasi. Alla fine, rimasto senza  denaro, il denunciante si rifiutava di pagare l’ulteriore richiesta di  circa 40mila euro e da lì iniziavano una serie di minacce e pressioni da  parte degli arrestati. Solo l’intervento di un familiare, che lo ha  convinto a denunciare tutto alla Polizia, ha evitato ulteriori  conseguenze.
I proventi della truffa e dell’estorsione sono stati in  tal modo oltre 440mila euro. Per far fronte alle numeroserichieste la  vittima è stata costretta nel tempo a vendere un immobile di sua  proprietà ed a chiedere numerosi prestiti.
Le indagini della Polizia  Postale sono consistite in intercettazioni, acquisizioni di dati  informatici appostamenti e perquisizioni.

FONTE: COMMISSARIATO DI PS ON LINE


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