- Bonus Energia: cosa cambia dal 2018

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- Bonus Energia: cosa cambia dal 2018

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Pubblicato da Giancarlo in Tecnologia · Giovedì 19 Ott 2017


Proroga Bonus Energia 2018, cessione del  credito d'imposta anche per singole unità immobiliari, nuovi requisiti,  rimodulazione aliquote, garanzie pubbliche sui finanziamenti.

Non  solo proroga del Bonus Energia in Legge di Bilancio 2018 ma anche  cessione potenziata del credito d’imposta per chi non utilizza le  detrazioni in dichiarazione dei redditi, finanziamento della  riqualificazione di edifici e revisione di aliquote e requisiti per il  beneficio fiscale. I tecnici del Governo sono al lavoro per mettere a  punto correttivi e novità relative all’Ecobonus sugli interventi edilizi  per l’efficienza energetica. Si tratta della detrazione al 65% sulle  spese per riqualificazione green degli edifici, via via prorogata  (attualmente fino al 31 dicembre 2017) da alcuni anni. I tetti di spesa  sono diversi a seconda degli interventi (contrariamente a quanto avviene  per il bonus ristrutturazioni al 50%, su un massimo di 96mila euro).

=> Ecobonus condomini, operazioni online

Bonus Energia 2018

Dunque,  in primo luogo anche per il 2018 c’è la riproposizione del bonus  efficienza energetica, che quindi resterà al 65%. Qui c’è un primo  distinguo, perché per alcuni interventi si pensa di ridurre la  detrazione al 50%. In particolare, l’ipotesi è che il bonus scenda per  finestre, schermature, caldaie a condensazione e a biomassa. La ratio è  quella di rimodulare l’incentivo in base all’effettivo risparmio atteso  di Co2 in base ai criteri fissati dalla Strategia Energetica Nazionale.  Non si esclude una generale revisione dei requisiti che gli interventi  di efficientamento energetico devono avere per rientrare  nell’agevolazione, per renderli più attuali.

=> Bonus energia, guida aggiornata

Credito d’imposta

Un’altra  misura allo studio riguarda la cessione dei crediti d’imposta: la  possibilità di cedere il credito d’imposta corrispondente al bonus  energia ai fornitori, riservata ai contribuenti che non hanno la  possibilità di applicare la detrazione in dichiarazione dei redditi, è  stata introdotta dalla Stabilità 2016 e ampliata dalla Manovra Bis 2017  (dl 50/2017). Inizialmente, era previsto che il credito si potesse  cedere solo ai fornitori, poi è stata introdotta la possibilità di  effettuare l’operazione anche con le banche. Fino ad ora, però, la  cessione del credito è possibile (fino al 2021) solo per i lavori  effettuati sulle parti comuni degli edifici e per il sisma bonus.  L’ipotesi è quella di estenderla anche agli interventi di  riqualificazione energetica che riguardano i singoli appartamenti.

=> Bonus energia, cessione detrazione alle banche

La  norma sarebbe accompagnata da una possibilità di finanziamento legata  ai lavori di efficientamento energetico. In pratica, si pensa di creare  un’apposita sezione all’interno del Fondo nazionale per l’efficienza  energetica per fornire le garanzie sui prestiti per questi lavori. Le  risorse (50 milioni all’anno per il triennio 2018-2020) arriverebbero  dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente (utilizzando i  proventi delle aste sulle quote Co2) e secondo le stime potrebbero  sbloccare investimenti per oltre 600 milioni di euro.

Fonti PMI


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